I mercati di Pinerolo

I mercati di Pinerolo hanno sempre avuto una forte attrattiva per i comuni limitrofi.

Dalle vallate scendevano con i carri trainati dai cavalli,anche la tramvia di Perosa ed il treno di Torre Pellice contribuivano a portare gente a questi mercati. 
Oltre ai mercati settimanali si svolgevano anche diversi mercati stagionali:uno dei più importanti,verso la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento,era quello delle (broppe):pali per le vigne,in piazza fontana si potevano contare parecchie decine di carri,scesi dalle colline trainati dalle mucche;il commercio di questi pali,oltre a coprire il fabbisogno locale,era esteso fino ai grandi produttori di Asti e Cuneo.

In piazza Santa Croce c’era il mercato della lana,dopo la tosatura,i pastori scendevano con i loro fagotti di lana i (tusun) che erano l’equivalente della tosatura di una pecora,la lana veniva venduta a peso per cui a volte di questi fagotti avvolti con cura,si vedeva la parte bella all’esterno,ma nascosto all’interno si poteva trovare fango e sterco che oltre al peso pregiudicava la bellezza della lana.
Erano molte le donne che compravano la lana anche se per averla pulita c’era molto lavoro da fare;si doveva lavare con molta cura,mettere ad asciugare su di una rete,cardare a mano o portarla in carderia,questo prodotto veniva poi in parte filato in casa per fare calze e maglie ed in parte usato per cuscini o materassi.
Il mercato del bestiame si svolgeva nei pressi dell’attuale via Armando Diaz,fino negli anni cinquanta,venne poi spostato in via Vigone fino alla sua estinzione.
In piazza Roma,fino all’inizio del secolo scorso,c’era il mercato dei maiali,per cui questo piazza aveva preso il nome: (la piassa di crin).

Negli anni trenta,presso il duomo alla domenica mattina si svolgeva il mercatino dei piccoli animali: colombi, gallinelle, conigli, uccelli;in seguito venne poi data la disposizione di fare un mercato unico per tutti gli animali da cortile in un luogo a parte dagli altri mercati,per parecchi anni fu ospitato in via Palestro,fu poi spostato nel foro boario di via Vigone dove si estinse negli ultimi anni del novecento.
La vendita di frutta all’ingrosso cioè ai negozianti o rivenditori,durò per molti anni in piazza fontana,alle prime luci dell’alba,i coltivatori scendevano dalle colline pinerolesi , dove era più vocata la coltivazione di frutta, con le ceste sulle spalle fino a raggiungere le strade dove venivano poi caricate sulle biciclette,due al manubrio e due a mo’ di basto sulla sella, si doveva raggiungere Pinerolo molto presto,perché questo commercio avveniva prima dell’apertura degli altri mercati.