Inverni d'altri tempi: Nel 1956 i campionati di Sci ad Abbadia Alpina

Il luogo comune: non fa più gli inverni di una volta,si sente sempre più spesso,specialmente quando si parla con persone che hanno superato i 50 anni. A conferma di ciò,negli ultimi trent'anni non ci sono stati inverni particolarmente rigorosi,a parte le due copiose nevicate degli anni 1986 e 1987,quando nelle zone più alte della collina il manto bianco raggiunse i 120 centimetri superandolo l’anno seguente fino a raggiungere il metro e mezzo.
Una volta le nevicate erano molto più frequenti, e la neve durava più a lungo, se nevicava in dicembre di certo ne rimaneva fino a febbraio.Un proverbio piemontese diceva: <la fioca dzembrina a dura fina a la prima> cioè, la neve di dicembre dura fino a primavera, anche a motivo che le giornate nei mesi di dicembre e gennaio sono le più corte e le notti di norma più fredde,per cui il sole riesce a malapena a sciogliere il gelo della notte.
Quando veniva una nevicata abbondante,molti giovani del piano venivano a sciare sui prati della collina si univano a quelli del posto,qualcuno aveva già dei bei sci con attacchi in cuoio con fermagli a leva,altri con sci più rudimentali fermati con legacci o pezzi di filo di ferro,altri ancora con slitte fabbricate artigianalmente.
Non c’erano certo impianti di risalita,si risaliva facendo un lungo giro chi non ce la faceva con gli sci ai piedi,se li caricava in spalla,era una faticaccia premiata però dall’ebbrezza di una discesa lunga un centinaio di metri,magari eseguita con parecchi capitomboli;però ci si divertiva.
Quando la neve cominciava a scarseggiare si saliva sempre più in alto fino a raggiungere gli ultimi prati della collina.
Nell’inverno del 1956 si svolsero perfino i campionati sociali di sci, organizzati dalla società Alpina di Abbadia gli atleti dovevano cimentarsi in tre gare: una di fondo,una di slalom ed una di discesa libera; la gara di fondo aveva come percorso dei vecchi sentieri che, a quell’epoca erano tenuti aperti e puliti periodicamente.
La gara di slalom si svolse sui prati della borgata Grangia, sempre sulla collina di Riaglietto,mentre per la discesa libera fu chiesto ai residenti di poter utilizzare un tratto di mulattiera ,cosa che fu concessa con un pò di malavoglia perché era l’unica strada che collegava le abitazioni al piano.La prova comunque si svolse in un punto dove questa strada formava una gola profonda tra due alte pareti di terra,la neve era alta e ghiacciata da sembrare l’ideale per una pista da bob comunque anche lì la gara si svolse senza problemi.
Per parecchi giorni quel tratto di mulattiera rimase intransitabile,la neve lisciata dagli sci aveva formato una lastra di ghiaccio,e la forte pendenza di quel punto,avevano indotto gli abitanti a transitare su percorsi alternativi.