NON C'È PACE SENZA INTEGRAZIONE

La comunicazione del capogruppo della Lega Nord in relazione al centro culturale-moschea fatta all’inizio del Consiglio comunale dello scorso 26 luglio porta a fare alcune considerazioni di carattere generale e forse “scomode” per la fase storica che stiamo attraversando. Purtroppo infatti la politica vive oggi in uno stato permanente di campagna elettorale e le posizioni sono spesso prese solo in funzione delle percentuali di gradimento e non per cercare di trovare soluzioni “giuste” a problemi complessi.
Alimentare paure, insicurezza, diffidenza e pregiudizi sulle differenze per puro tornaconto elettorale è un atteggiamento miope e pericoloso ma anche, soprattutto in una fase storica caratterizzata da una forte crisi economica e sociale, facile da perseguire al fine di trovare un ampio consenso.
Molto più difficile è lavorare per capire, dialogare, accogliere e costruire integrazione.
L’integrazione e il dialogo interreligioso sono valori fondanti la nostra comunità e caratterizzanti la storia del Pinerolese.
Tutto ciò deve essere difeso, ripreso e contestualizzato: tra cattolici 
e valdesi ma anche (oggi) tra cristiani e musulmani. 
La politica deve quindi avere la voglia di conoscere e capire la storia e, allo stesso tempo, la capacità e il coraggio di pre-correre la realtà del tempo forte dei valori e dei principi a cui fare riferimento.
La Costituzione italiana parla di libertà religiosa e questo non può che significare anche libertà di culto. La realizzazione di una moschea a Pinerolo è quindi una possibilità per costruire integrazione e coesione sociale e deve essere utilizzata anche per perseguire politiche di pace a partire dai rapporti con i cittadini musulmani.
Se una moschea non è soltanto un luogo dove si prega ma è anche un luogo attraverso cui si aggrega, si costituiscono reti sociali, si mettono le persone in condizioni di vivere una solidarietà di base, chi ha un ruolo politico amministrativo deve avere non solo il coraggio di consentirne (o non contrastarne) la costruzione (anche contro quella che potrebbe essere la difficoltà presente nella cosiddetta pubblica opinione) ma anche la capacità di lavorare (a partire dalle esperienze già maturate) per fare crescere sempre di più le politiche di cittadinanza. Importante è infatti evitare che la moschea diventi un luogo di marginalità.
Sempre di più l’Amministrazione comunale deve essere quindi impegnata per costruire politiche di cittadinanza e integrazione affinché cresca il rispetto di tutte le religioni e di tutte le culture, affinché tutti comprendano che ci sono diritti ma anche doveri, affinché nessuno possa immaginare di trasformare la società che lo accoglie per vivere come nel paese di origine e affinché prevalga la cultura della pace e della tolleranza e non quella della sopraffazione e della guerra.


Luca Barbero, capogruppo PD
Pino Berti, capogruppo Moderati
Pietro Manduca, capogruppo Sinistra Solidale
Enrica Pazè, Pinerolo Bene Comune